non annaffiare
Vivo a Varzi.
Amo le piante.
Amo mio marito.
Mio marito è grasso.
Amo le piante grasse.
Ancora risuona nella mia mente: “l’acqua è un bene prezioso non si spreca !”. È mio padre.
Così sono cresciuta, con un profondo senso di rispetto a ciò che mi circonda e a tutto ciò che è Natura.
Amo le piante ma non abbastanza. Non come zia Lena.
Lei le amava come amava i suoi simili, parlava con loro, e curava anche le mie quando erano agonizzanti.
Quando zia Lena mi ha fisicamente lasciata, lasciandomi anche in eredità il suo roseto, i suoi gerani, le azalee, il limone, il basilico, i ciclamini, le begonie, il sedano, la salvia… Ma soprattutto la sua bolletta dell’acqua sto facendo del mio meglio, e ricordandomi che, prima di diventare mamma, lavoravo l’argilla, trovandomi un po’ di tempo a disposizione coi bambini a scuola, dalle mie mani hanno cominciato a prendere “vita” tante piantine, alcune simili a piante marine, altre simili a piante grasse.
Riempita la casa, esposte a “spaziolena” (era il negozio di stoffe di Zia Lena ora diventato uno spazio espositivo per amici artisti e per chi ha qualcosa da dire), le mie mani non si sono più fermate e continuan a generare piante che non devono essere annaffiate e che, almeno a me e ai bambini, portano gioia e allegria.